Villa Spada, veglia di preghiera e amatriciana solidale per le vittime del terrorismo e del terremoto (di Don Massimiliano Testi)


veglia-e-amatriciana-solidaledi Don Massimiliano Testi

Veramente raccapricciante fu quello che accadde il non lontano 1° luglio scorso, al ristorante Holey Artisan Bakery di Dacca, capitale del Bangladesh.

Un commando di uomini armati fa irruzione, si barrica dentro e comincia ad uccidere tutti i presenti che non sanno citare il Corano, spesso dopo atroci torture.

La polizia interviene. Prontamente? Forse. Ma non sufficientemente per impedire la morte di nove nostri connazionali e di altri tredici civili.

Vite spezzate, famiglie frantumate. Storie: ad esempio di chi si è salvato casualmente perché uscito a telefonare. E intanto compaiono sui media i volti (sorridenti!) degli assalitori: giovani, colti, di buona famiglia.

Appartenevano realmente al Califfato? Sì. No. Poi si parlerà addirittura di uomini legati ai servizi segreti pachistani.

Poi veniamo a sapere che tra le vittime c’è una giovane donna, incinta: si chiama Simona Monti, è di Magliano sabina. Il fratello sacerdote al funerale colpirà tutti, parlando di perdono!

Nove italiani sono morti: il numero più alto di civili italiani uccisi in un attentato all’estero. Eppure nessun lutto nazionale, nessun funerale di Stato.

Non solo, ma sarà dimenticato in tempi rapidissimi anche dai media. Perché?

Perché neanche due settimane dopo, il 12 luglio, l’Italia sarà ancora colpita al cuore dall’incidente ferroviario (oltre 20 morti); due giorni dopo tutta l’Europa sarà scossa dal clamoroso attentato del lungomare di Nizza (85 morti); passerà ancora un giorno e sarà la volta del fallito golpe di Turchia; otto giorni ancora e si registrerà la strage al centro commerciale di Monaco di Baviera (10 morti); altri tre e inorridiremo per l’uccisione di padre Jacques Hamel.

Poi ad agosto il terremoto di Lazio Marche ed Abruzzo.

Le notizie si sono susseguite le une alle altre. Chi ricorda più gli Italiani uccisi a Dacca, la giovane donna incinta, il fratello prete?

E’ stato questo il motivo che ha spinto l’equipe organizzatrice della nostra parrocchia a volere, che alla Veglia di preghiera di giovedì prossimo, fossero unite in un solo ricordo, vittime del terremoto e vittime del terrorismo. E di invitare a presiedere la Veglia (e la Messa che la precederà) proprio don Luca Monti, la cui bella testimonianza rischiava di finire nel dimenticatoio dell’informazione mordi e fuggi.

Nella nostra parrocchia di Sant’Innocenzo I papa e San Guido vescovo (Via Radicofani 33) ci sarà pertanto la celebrazione della Santa Messa alle ore 18 e poi una Veglia, con Adorazione, dove oltre alla testimonianza di don Luca, ci saranno quelle di alcuni nostri parrocchiani che la notte del terremoto si trovavano vicino all’epicentro, a volte molto vicino.

Seguirà amatriciana solidale per aiutare le vittime del sisma e della violenza.

 

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